Knowledge Optimization
Correva l’anno 1929
“La vita di tutti giorni è troppo veloce, troppo impegnativa, troppo complicata. Più di ogni altra volta nella storia, è importante avere buone informazioni su praticamente qualsiasi aspetto della vita. Esistono talmente tante informazioni, come non mai in passato. Troppe, in effetti. Non c’è tempo per le persone di raccogliere e “assorbire” l’informazione di cui hanno bisogno.”
Britton Hadden fondatore di Time Magazine
“Rumore”
La enorme quantità di informazioni oggi disponibile, nei formati e ambiti più diversi ne rende complicata e difficile l’organizzazione, per una estrazione di conoscenza ad alto valore aggiunto e per un decision making efficace e tempestivo.
Il “rumore informativo” è ormai il problema che le grandi e piccole organizzazioni si trovano sempre più a dover affrontare.
Trasformare le tante e spesso troppe informazioni in conoscenza è il processo che consente alle persone la comprensione profonda di un argomento. Informazioni e conoscenza sono dinamiche, si evolvono, si accrescono e si modificano nel tempo.
La conoscenza si basa e si forma intorno alle molteplici interconnessioni e contesti che gravitano intorno ai knowledge worker.
Un knowledge worker tipo spende dal 15 al 30% del suo tempo lavorativo nella ricerca di informazioni e nel trasformarle in conoscenza utile. Oltre l‘80% della knowledge base di una qualunque organizzazione è completamente destrutturata (testi) e non codificata.
Ridurre al minimo il tempo per correlare, classificare, contestualizzare, analizzare per agire, è ormai un fattore strategico!
L’approccio
Fare gestione della conoscenza non è un progetto tecnologico tout court, ma una interazione costante fra fattore umano e tecnologia. La conoscenza è frutto del pensiero umano, la tecnologia è elemento abilitante di un progetto di Information & Knowledge Management. La decisione di implementare un progetto di KM non può essere presa alla “leggera”, spesso l’insuccesso dei progetti di KM è figlio della poca attenzione posta, in fase di analisi, alla valutazione delle componenti rilevanti per una search user experience di successo. Far funzionare bene la ricerca in aziende e organizzazioni, richiede molto di più che un semplice plug & play di una soluzione tecnologica, che troppo spesso si trasforma in una esperienza “plug & pray”. Le aziende si trovano spesso ad investire in tecnologia, augurandosi che possa essere la soluzione ai problemi di classificazione e ricerca, sperando di compensare con essa la mancanza di commitement e coinvolgimento che inevitabilmente deve esserci per il successo finale.
L’approccio metodologico/progettuale di InfoKnowledge si basa sulla consapevolezza che le tecnologie devono essere modellate e guidate dagli uomini. La tecnologia da sola non crea conoscenza! La tecnologia è infrastruttura abilitante e aiuta i knowledge worker a superare i limiti di capacità di analisi ed elaborazione.
Gli esseri umani possono classificare da 20 a 100 documenti al giorno, mentre il software può classificare da 20 a 300 documenti al secondo.
InfoKnowledge è in grado di svolgere una approfondita attività di analisi volta a valutare la cultura dell’organizzazione, la fiducia delle persone nei confronti delle soluzioni, l’analisi dei benefici possibili, una oculata progettazione prima dell’avviamento delle iniziative di KM, focalizzando gli sforzi sulle problematiche di implementazione e la creazione del clima/commitment necessario al successo del progetto di KM.
Alla base della cultura lavorativa aziendale c’è la convinzione che la condivisione delle idee, degli sforzi, delle responsabilità e dei rischi è l‘unico modo valido per ottenere valore aggiunto e ritorno dagli investimenti progettuali da parte del cliente. Fattore determinante per il successo di un’azienda è oggi più che mai il sapere gestire il proprio patrimonio di informazioni e conoscenze e contemporaneamente aumentare e valorizzare le conoscenze e le competenze di tutti i dipendenti.
“start simple”